Dopo aver sollecitato per anni, ed ottenuto, una modifica legislativa delle norme e della prassi che regolano attualmente separazione/divorzio ed affido minori, ci adoperiamo per una riforma più ampia del diritto di famiglia e la promozione di una nuova cultura della separazione coniugale che abbia a fondamento la Bigenitorialità, intesa come diritto inalienabile dei figli.
In quattordici anni di attività l’Associazione ha trattato circa 35.000 casi, di cui oltre 19.000 con implicazioni penali, accumulando un’esperienza ed una conoscenza empirica del contesto delle separazioni coniugali e dell’affido dei minori difficilmente riscontrabile in altre sedi.
Tale conoscenza è stata sintetizzata in un Progetto di Legge (PDL 453) elaborato insieme agli esperti e legali che collaborano con l’Associazione, già presentata nel 1997 e – aggiornata – nuovamente nel 2001, che riassumeva i seguenti obiettivi:
1. affido dei figli minori ad entrambi i genitori ed esercizio condiviso della potestà genitoriale in tutte le procedure di separazione e divorzio, fatti salvi i casi di comprovata e documentata inidoneità genitoriale.
2. Eliminazione dell’assegno mensile a carico del genitore non convivente e ripartizione tra i coniugi delle spese di mantenimento dei figli mediante assunzione di oneri specifici, in base alla effettiva capacità economica di ciascuno.
3. Utilizzo della mediazione familiare in caso di conflitto, prima dell’apertura del procedimento di affido dei figli minori.
4. Penalizzazione ed effettiva punibilita’ di tutti i reiterati comportamenti con i quali un genitore, o suo referente, tenti di ostacolare e/o interrompere i rapporti del figlio con l’altro genitore, configurati come un reato in danno del minore. Tale penalizzazione e’ estesa al genitore che non ottempera alle sue responsabilità sia dal punto di vista economico che affettivo/educativo.
Rappresentanti della GESEF sono stati auditi :
· Nel febbraio/marzo 2002 dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati in merito al Progetto di Legge, ovvero alla necessità di modifica legislativa in materia, ed hanno fornito in quella occasione ulteriori dati ed informazioni.
Il nostro Progetto di legge n. 453 ed altri similari sono stati condensati dal legislatore in un testo unificato che – pur non raccogliendo tutte le nostre istanze – è stato discusso ed approvato in Parlamento nel gennaio 2006 (Legge 54/2006 Affido Condiviso).
· Dal Ministro Castelli, nel luglio 2003, in merito alle nostre molteplici denuncie di incostituzionalità della prassi adottata dai Tribunali per i Minorenni nei procedimenti di limitazione/sospensione della potestà genitoriale, e delle modalità inquietanti con cui troppo spesso i minori vengono sottratti ad uno o entrambi i genitori ed internati in Istituto o “Case Famiglia”.
La nostra reiterata richiesta di abolizione delle competenze civili dei Tribunali per i Minorenni, proveniente anche da altre parti, si è concretizzata nella legge delega del Ministro Castelli bocciata in prima istanza dalla Camera per presunta incostituzionalità e ripresentata al Senato l’anno successivo, senza alcun esito.
· Dal Ministero degli Affari Sociali, nel febbraio 2004. Nel corso di un‘incontro con il Sottosegretario Senatrice Sestini, abbiamo richiesto un intervento orientato a modificare la normativa che regolamenta le azioni degli operatori socio-sanitari nelle situazioni di presunto disagio familiare e minorile, con esplicita determinazione delle loro responsabilità per eventuali conseguenze negative in danno degli utenti.
· Dai Ministri Bossi, Castelli e Maroni, nel novembre 2003,in occasione degli Stati Generali della Lega Nord a Milano, all’indomani della bocciatura in Parlamento del DDL inerente l’abolizione dei Tribunali Minorili. Abbiamo rappresentato il nostro dolore per i circa 40.000 bambini internati negli istituti, rilevando altresì l’atteggiamento insensibile del mondo politico e sociosanitario a contrastare il crescente fenomeno dei bambini allontanati dalle loro famiglie anziché affrontare efficacemente le conseguenze della conflittualità tra i loro genitori.
· Dal Consiglio Superiore della Magistratura, febbraio 2003, per esternare il nostro disappunto sulle contraddittorie sentenze di una magistratura sempre più distante dalla realtà sociale, il cui operato finisce per creare danni aggiuntivi ai genitori separati che ad essa si rivolgono.
· Dal Ministro Frattini nel 2004, in merito alle sottrazioni internazionali dei minori da parte dei genitori i stranieri.
· Presso il Ministero della Pubblica Istruzione, autunno 2004, in merito al reiterato rifiuto di diversi Direttori Didattici di fornire informazioni e le pagelle dei figli ai padri separati non affidatari.
· Dal Ministero degli Interni, febbraio 2005, per il mancato sostegno alla paternità ed al rifiuto di concedere i Congedi Parentali ai padri non affidatari loro dipendenti come sancito dalle vigenti normative di legge.
· Dalla Undicesima Commissione permanente Politiche Sociali della Regione Lazio, ottobre 2006, inerente la promozione di politiche regionali a sostegno della Bigenitorialità.
- Dall’Assessore alla Famiglia e l’Infanzia del Comune di Roma On. Lia di Rienzo, ottobre 2006, inerente la promozione di politiche comunali a sostegno della Bigenitorialità.
- Dal Ministro Fioroni della Pubblica Istruzione per la firma del Protocollo sul Contrasto al Bullismo ed ogni forma di violenza nella scuola. Ottobre 2007
- Dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, dall’Assessore alla Famiglia Marsilio e dall’Assessore ai Servizi Sociali Belviso, nella giornata di presentazione della Giunta Capitolina alle associazioni familiari della città di Roma. Giugno 2008.
- Dal Ministro Frattini, al Ministero degli Esteri, alla presentazione della Guida per i Genitori nelle Sottrazioni Internazionali. Ottobre 2008
- Dal Sottosegretario di Stato On. Pizza della Pubblica Istruzione per il riavvio del Protocollo contro il Bullismo nella Scuola e per la presentazione del progetto Gesef sulla Paternità nella Scuola. Novembre 2008*
Numerosi incontri con singoli Deputati e Senatori nonché rappresentanti delle istituzioni locali (Regione, Provincia, Comune, Municipi), manifestazioni nelle piazze ed interventi nelle pubbliche Istituzioni hanno permesso di far conoscere l’Associazione e renderla valida interlocutrice istituzionale per la sua serietà, affidabilità e conoscenza della materia non riscontrabile in nessuna “sede professionale”. *Nota in aggiornamento